Cani Perduti

Nel 1991 i Pearl Jam pubblicavano Ten, il loro album d’esordio. Venticinque anni dopo esce Cani perduti, un’antologia di undici racconti ispirati alle loro canzoni. Il titolo richiama Lost Dogs, una compilation pubblicata dai Pearl Jam nel 2003. Il volume è a cura di Eliselle e Gianluca Morozzi, edito da Pendragon nella collana gLam.

Non è la prima volta che scopro un’opera nella quale la musica e la scrittura s’incontrano: anni fa ho letto L’antidoto di José L. Peixoto, un volume di racconti che ripercorre specularmente le tracce musicali e le tematiche dell’album The Antidote del gruppo metal portoghese Moonspell.

Nei racconti di Cani perduti, al contrario, le canzoni non provengono da un solo album ma dalla discografia dei Pearl Jam, come una compilation. Le storie sono quasi tutte narrate in prima persona e raccontano le vicende di undici personaggi. Le canzoni dei Pearl Jam avviano la narrazione: la loro musica rimane in sottofondo, oppure è parte integrante della storia.

“Future Days” di Eliselle ci fa capire che chiunque, anche chi non diresti mai, può cambiare in meglio. “Once” di Barbara Baraldi narra la storia di un serial killer spietato e di una vittima d’amore. In “Black”, Carlo Vanni ci mostra un uomo e la sua presa di coscienza che lo costringe a rivedere tutto. “Nothingman” di Alessandro Albarelli è una vita scandita dalle canzoni dei Pearl Jam, un lungo ricordo che parte proprio dall’ascolto di “Nothingman”. “Wishlist” di Alessandro Berselli ci presenta la vita difficile di un’adolescente fuori dal coro, con la passione per i Pearl Jam. “N.A.I.S.” di Sara Bilotti parla di un sogno che si mescola alla realtà, macabro e morboso. “Last Kiss Revisited” di Francesco Palmisano è la storia di un amore perduto e di un concerto dei Pearl Jam a Trieste. “Gli egoisti stanno tutti in fila (I Am Mine)” di Gianluca Mercadante è il racconto di una crisi di coscienza e di una storia d’amore finita. “Solo un ultimo respiro (Just Breathe)” di Eva Massari esplora i temi dell’innocenza perduta, della paura e della morte. In “Nanana… Nanana…” di Francesca Bertuzzi si consuma una vendetta che affonda le radici nel passato. “All Those Yesterdays” di Gianluca Morozzi racconta l’amore ritrovato per una ragazza e una compilation magica dei Pearl Jam che permette di rivivere il passato.

PearlJam

Tutti questi personaggi hanno in comune il fatto di essere “perduti”, come dice il titolo. Tutti loro sono alla ricerca di qualcosa che gli permetta di ritrovare la propria strada, o di dare un senso alla propria vita. Un po’ come tutti noi.

I racconti sono originali e ben scritti, in alcuni casi mi hanno perfino fatto viaggiare fra i ricordi della mia adolescenza. Consiglio l’antologia di Cani perduti a chi ama la musica dei Pearl Jam, ma anche a chi non ha molta familiarità con questo gruppo. Tuttavia, se amate il connubio musica e letteratura, questo volume è da non perdere.

Voto complessivo: 8