Barbara Salardi

"We are all stories in the end. Just make it a good one."

Guida ai personaggi maschili da evitare nelle nostre opere

1. Edward Cullen (ovvero: lo stalker nobilitato)

Edward Cullen (Robert Pattinson)

Come individuarlo:

È bellissimo, pensieroso, ornato d’innumerevoli lustrini. Ripete in continuazione che lui e la protagonista femminile hanno un “legame”, sono “anime gemelle”, o qualsiasi altra cosa che in genere ti saresti aspettata di sentire da quel ragazzino inquietante che ti fissava in classe. Allo stesso modo, in puro stile raccapricciante, lui usa questo legame presunto come scusa per stalkerarla in maniera sfacciata, e a livello narrativo è considerato niente meno che un romantico, poiché è abbastanza attraente (e scintillante) per farlo.

Esempi:

Nella saga di Twilight, Edward ha canonicamente più di cento anni, perciò è davvero inquietante il fatto che, primo, gironzoli per una scuola superiore senza un motivo particolare, e secondo, esca con una diciassettenne. Usa termini dispregiativi per gli amori passati, tenta il suicidio quando Bella cerca di rompere con lui, e si presenta a casa sua non invitato per guadarla dormire. Per di più, il suo modo sistematico di isolare Bella dai suoi amici e dalla famiglia ricorda fin troppo bene le dinamiche di prevaricazione della vita vera.

Come evitarlo: 
  • Documentatevi sui segnali di abuso in una relazione. È comunque utile farlo per informazione personale, ma è importante anche per gli scrittori che vogliono inserire trame secondarie romantiche. Questo articolo (in inglese) è buon punto di partenza per lo meno riguardo agli abusi emotivi;
  • Cercate di evitare uno squilibrio di potere evidente. Nei libri è ripetuto sempre che Edward è più grande, più forte, ha più esperienza ed è più intelligente di Bella. A volte gli squilibri di potere sono inevitabili a causa di differenze di specie, ma si possono annullare dando all’amata umana delle qualità che la rendano preziosa in altri modi;
  • Nel complesso, se volete ritrarre una relazione sana, fate in modo che si fondi su uno scambio di potere equo e di rispetto reciproco.

2. Christian Grey (ovvero: lo stupratore nobilitato)

Christian Grey (Jamie Dornan)

Come individuarlo:

In origine, la serie di Cinquanta sfumature di grigio era una fanfiction di Twilight. Potrebbe sembrare strano, però, se ci pensate bene, la cosa ha perfettamente senso perché in fondo Christian è un piccolo Edward sotto steroidi: lo stesso tipo di stalker prevaricatorio che se la cava con un evidente squilibrio di potere, con l’aggiunta di eccessi di ricchezza spiacevoli e un’etichetta BDSM pessima. Eh già. Ed è anche uno stupratore.

Esempi:

Christian non tiene conto della richiesta di Ana di usare il preservativo, sostenendo che “il suo corpo appartiene a lui”, minaccia di punirla quando lei rifiuta di farsi palpare discretamente in pubblico e, a un certo punto, ignora la sua parola di sicurezza. Per tutto il libro, Ana è spinta a fare un tipo di sesso che la mette a disagio.

Come evitarlo: 
  • Se volete scrivere di BDSM, studiate sul serio l’etichetta BDSM;
  • Le relazioni BDSM sane sono forgiate sulla fiducia reciproca e su uno scambio di potere reciprocamente vantaggioso. Anche se scrivete di BDSM, se volete creare una relazione sana, assicuratevi che si basi su questi valori;
  • Solo perché un personaggio è dominante non significa che debba essere insensibile. Christian ignora completamente i bisogni emotivi di Ana, come per esempio l’aftercare (ovvero il periodo di tenerezza consigliato dopo le sedute BDSM per compensare il compito emotivo e fisicamente estenuante di rinuncia del potere);
  • In breve, non usate le pratiche sessuali bizzarre per giustificare dinamiche malsane e prevaricatrici.

3. Ross Geller (ovvero: il cosiddetto “bravo ragazzo”)

Ross Geller (David Schwimmer)

Come individuarlo:

Pensa che le sue amiche fighe (e solo quelle fighe, sia chiaro) siano in debito con lui perché è “bravo”, romantico e intelligente. Tuttavia, a un esame più attento si scopre che non è un ragazzo particolarmente bravo (per esempio, ha maltrattato sua sorella Monica e beneficia del favoritismo dei genitori opprimenti), è egocentrico e pone costantemente i propri bisogni prima di tutto.

Esempi: 

Quando Rachel comincia a sentirsi realizzata nella carriera, Ross diventa geloso e la perseguita al lavoro, l’accusa di “non avere abbastanza tempo (per lui)”, e in genere cerca di farla sentire in colpa per il suo successo e per avere altre priorità oltre a lui.

Come evitarlo: 
  • Torniamo al concetto di prima: rispetto reciproco. È la base di qualsiasi relazione felice, che sia fittizia o meno;
  • Fate in modo che i vostri personaggi maschili sostengano le decisioni della loro dolce metà e permettetegli di essere felici se lei ha successo;
  • La compagna del vostro personaggio maschile può fare cose che non necessariamente includano anche lui. Assicuratevi che lui lo capisca;
  • L’intelligenza in sé e per sé non rende un personaggio migliore degli altri. L’intelligenza non va equiparata alla superiorità con la quale Ross pare associarsi;
  • Osservate le altre coppie sane che Friends ha sfornato a suo tempo: Monica e Chandler, per esempio, si amano e rispettano gli obiettivi l’uno dell’altra, e per questo non sono meno interessanti e divertenti.

4. Sheldon Cooper (ovvero: il fastidioso stereotipo dell’autismo)

Sheldon Cooper (Jim Parsons)

Come individuarlo: 

È un esempio borioso degli stereotipi sull’autismo. Non ha il minimo rispetto per i sentimenti dei suoi amici, si considera superiore a tutti ed è incapace di parlare di argomenti che non siano i suoi interessi.

Esempi:

“Il suo posto” sul divano, il bisogno di bussare tre volte prima di parlare con la persona dall’altro lato della porta ecc. Alcune persone autistiche traggono conforto dalla routine, ma queste sono rappresentazioni stereotipate e non accurate.

Come evitarlo: 
  • Documentatevi sui sintomi dell’Asperger negli adulti. Cercate di imparare da persone che hanno davvero l’Asperger, poiché l’anti-autismo, il sentimento basato sulla “cura” tende a scaldare gli animi nel mondo accademico;
  • Studiate le abitudini di persone famose che avrebbero potuto essere nello spettro, per esempio Albert Einstein, Alan Turing, Leonardo da Vinci e Joseph Bell, la fonte d’ispirazione per Sherlock Holmes;
  • Se non siete pronti a ritrarre un personaggio autistico, la cosa migliore è aspettare. Non c’è niente di male ad ammettere l’ignoranza, e non c’è niente di male ad aspettare di documentarsi di più prima di ritrarre un certo sottogruppo;
  • Cercate di evitare di inserire sintomi d’autismo nei personaggi per fini comici;
  • Personaggi codificati come Asperger (e confermati, sia dai creatori che dal cast), per esempio Temperance “Bones” Brennan (Bones) e Spencer Reid (Criminal Minds), hanno i loro momenti stereotipati ma sono comunque presentati come personaggi amabili, intelligenti e produttivi; osservateli se volete avere una migliore rappresentazione di personaggi autistici intelligenti nella televisione mainstream.

John Winchester (ovvero: il genitore violento con un arco narrativo di redenzione)

John Winchester (Jeffrey Dean Morgan)

Come individuarlo:

John Winchester è un genitore violento, o comunque tossico, che danneggia le vite dei suoi figli per i propri scopi, infligge danni emotivi o fisici, ed è mostrato o menzionato come violento, manipolatore e/o negligente. Tuttavia, le sue qualità redentrici/comprensive o comunque le sue azioni eroiche lo portano a essere considerato un personaggio benevolo e un “buon” genitore.

Esempi:

In Supernatural, John lascia i suoi figli per settimane in stanze di motel, a volte durante festività importanti (e tenete presente che siamo fra gli anni ’80 e ’90, quando gli abusi sessuali su minori erano ai massimi storici). Spesso mette il figlio maggiore a bada del figlio piccolo, nonostante sia anche lui un bambino, e li lascia entrambi soli con armi da fuoco cariche. Si serve anche di punizioni ingiustamente severe, per esempio lascia il figlio più piccolo da solo a casa di un ragazzo per tutta l’estate perché ha rubato cibo per sé e il fratello. Suo figlio si rende letteralmente ma non ironicamente conto che è posseduto da un’entità demoniaca quando gli dice che è fiero di lui.

Come evitarlo:
  • Informatevi sulle varie definizioni di abuso (emotivo, verbale, fisico ecc.) e quali caratteristiche definiscono ciascun tipo. Psychology Today è una grande risorsa per questo (potete trovare alcune definizioni rudimentali in questa pagina, in inglese);
  • Date pure ai genitori violenti delle qualità positive (anzi, fatelo: tutti i personaggi malvagi tendono a essere esagerati, noiosi e/o involontariamente comici), ma tenete presente che nessuna qualità positiva potrà negare o giustificare l’abuso di minore;
  • Non dite che “faceva del suo meglio” per giustificare la redenzione. Molti genitori violenti fanno legittimamente del loro meglio, e molti bambini vittime di abusi ne sono acutamente consapevoli. Non offre alcun conforto;
  • Ricordate che di frequente i bambini vittime di violenza si rifiutano di mettersi contro i propri genitori, spesso difendendoli a lungo anche nell’età adulta. Il perdono del bambino non equivale alla redenzione del genitore;
  • Allo stesso modo, sarebbe meglio evitare anche il tropo “finalmente posso perdonarlo”: è usato fino alla nausea ed è frustrante per chi ha vissuto certe esperienze nella vita reale.

Traduzione mia.

Fonte: The Caffeine Book Warrior

 

Guida ai personaggi femminili da evitare nelle nostre opere

1. Bella Swan (ovvero: il foglio di carta bianco)

Bella Swan (Kirsten Stewart)

Chi è:

In Twilight, Bella non ha neppure una qualità che la renda un personaggio interessante. Dimostra di avere pochissima personalità, sia nei libri sia nei film, e diventa relativamente “interessante” tramite l’inclusione del suo fidanzato scintillante e opprimente. Inoltre, alimenta una mentalità dannosa secondo la quale una ragazza adolescente ha bisogno di un compagno per realizzarsi, in particolare se lui è molto più vecchio e gli piace guardarti dormire.

Esempi:

Bella viene accolta a scuola da una ragazza amichevole ed estroversa che la fa sedere fra lei e i suoi amici. Nonostante la gentilezza della ragazza, Bella la ignora bollandola come la tipica cheerleader superficiale, e passa il tempo a lanciare sguardi malinconici al ragazzo dall’altra parte della mensa. Quando Edward diventa il suo ragazzo ufficiale, lei ha non più il benché minimo interesse per i suoi nuovi amici poiché la sua vita ora ruota completamente intorno a lui.

Come evitarla:
  • Ai personaggi femminili è permesso avere una vita al di fuori dei propri partner. Possono avere amici, manie, hobby e interessi. Non abbiate paura di dargliene.
  • I migliori rapporti nelle storie di fantasia si basano su due personaggi che si completano a vicenda, non un personaggio che ruota intorno a un altro. Fate in modo che la vita del vostro personaggio femminile non sia accentrata sulla sua dolce metà.
  • I personaggi femminili forti non disprezzano le altre ragazze, anche se sono cheerleader espansive. Non sei migliore solo perché sei pallida e introversa.
  • Dategli delle aspirazioni oltre ad avere un fidanzato molto più vecchio e opprimente. Anzi, non dategli affatto un fidanzato molto più vecchio e opprimente. Tuttavia, se volete che abbiano un partner, dategli una persona alla quale importi dei loro interessi e che accetti il fatto che abbiano una vita e degli obiettivi al di fuori del rapporto di coppia.

2. Molly Hooper (ovvero: il romantico sacco da boxe)

Molly Hooper (Louise Brealey)

Chi è:

Proprio come molte altre cose in Sherlock della BBC, Molly era un’idea splendida che è andata progressivamente peggiorando. Fra le sue caratteristiche spiccavano la sua tenacia silenziosa e la sua intelligenza emotiva, e un personaggio con una base così solida avrebbe potuto superare l’infatuazione per Sherlock e trovare la propria realizzazione. E invece no!

Esempi: 

È rimasta infatuata con ostinazione per tutti i cinque anni della serie di un uomo ambiguamente gay che, in sostanza, l’ha trattata male, portandola all’umiliazione pubblica senza alcuna pertinenza con la trama o una sua risoluzione. Peraltro, l’infatuazione per Sherlock ha usurpato rapidamente tutte le sue altre caratteristiche, arrivando a una caratterizzazione sempre più immatura con la quale è difficile simpatizzare.

Come evitarla:
  • Nessuno vi vieta di creare personaggi femminili tranquilli, gentili e riservati (al contrario di quanto si crede, un personaggio femminile non deve essere chiassoso, duro o violento per essere considerato “forte”), ma ricordate che nessuna di queste caratteristiche può renderlo una persona debole. Assicuratevi che sappiano farsi valere.
  • Allo stesso modo, l’attrazione per gli uomini (o chiunque altro, a dirla tutta) non annulla la forza del personaggio femminile. Fate in modo che dia più valore a se stessa che alle attenzioni del suo interesse amoroso.
  • Come ho detto sopra, non abbiate paura di creare personaggi gentili e pacati, ma attenzione a non renderli “bambineschi”, o dargli una caratterizzazione emotivamente infantile.
  • Un buon consiglio per creare donne gentili, pacate e riservate è quello di osservare i personaggi maschili nei media che corrispondono a questa descrizione. Poiché nei media popolari è raro che i personaggi maschili siano infantilizzati al pari delle donne, vi farete un’idea più chiara su come dovrebbe essere un personaggio a tutto tondo.

3. Irene Adler (ovvero: la cazzuta senza zanne)

Irene Adler (Lara Pulver)

Chi è: 

Sì, è un’altra donna di Sherlock, fra le quali solo la signora Hudson pare ne sia uscita con la sua dignità e caratterizzazione intatte. Nei libri, Irene e Sherlock non hanno alcuna connotazione romantica, il legame si fonda solo attraverso l’irritazione e il rispetto di Sherlock per la sua intelligenza notevole. Nella serie, è una storia totalmente diversa.

Esempi:

Irene è un personaggio cazzuto che si trasforma in una damigella in pericolo in lacrime a causa del suo amore incontrollabile per il protagonista maschile della serie. Non aiuta neppure il fatto che sia una lesbica dichiarata che s’innamora di un uomo, cosa che, a meno che tu non sia una donna che ama le donne e scrive di un personaggio che scopre di essere bi/pansessuale, io non consiglierei mai di fare per nessun motivo. Irene viene sconfitta e in seguito salvata da Sherlock: tutt’altra cosa rispetto alla batosta che lei gli infligge nei libri.

Come evitarla:
  • Se avete creato un personaggio femminile cazzuto, permettetele di essere davvero cazzuta, e mostratecelo per tutta l’opera invece di lasciare che siano gli altri personaggi a dirlo. Neppure un pugno o un calcio bastano: voglio vedere questa pollastrella saltare dagli aerei.
  • Detto questo, “cazzuto” non significa insensibile. Il problema non è il fatto che Steven Moffat ci abbia mostrato una Irene che prova sentimenti per qualcuno, ma è come ha gestito il tutto.
  • Quando creiamo un personaggio che prova attrazione per uomini e donne, diciamo chiaramente che è bisessuale o pansessuale. Quello che volete, basta che non diciate che è etero o gay a seconda della situazione in cui si trova.

4. Becky (ovvero: la stupratrice da commedia)

Becky (Emily Perkins)

Chi è: 

Supernatural è una serie di grande successo, ma che ha certamente alcuni punti deboli. Non è molto eterogenea, il trattamento riservato alle donne è impari e si avverte una sottile violenza sessuale: tutti e tre i personaggi principali hanno dovuto farci i conti in un modo o nell’altro (Dean viene ripetutamente molestato da demoni femminili, un mietitore mascherato abusa sessualmente del puro Castiel, e il concetto di sesso durante la possessione demoniaca suscita qualche perplessità). È raro che sia menzionata in seguito, e normalmente è usata come mezzo per riderci sopra. Forse l’esempio più calzante di tutto questo è Becky.

Esempi: 

Becky rapisce Sam, lo lega al letto e lo bacia contro la sua volontà. Poi lo droga, anche se si tratta di un filtro d’amore, ed è implicitamente inteso che faccia sesso con lui mentre è sotto l’effetto della pozione.

Come evitarla:
  • Lo stupro maschile non è uno scherzo. Ancora oggi i media prendono molto più seriamente lo stupro verso le donne rispetto a quello verso gli uomini, in particolare le donne contro gli uomini, e posso assicurarvi che non è meno grave.
  • Informatevi sulle statistiche relative agli abusi sessuali: per esempio, all’incirca il 38% delle vittime di violenza sessuale sono uomini, e circa uno studente universitario su sedici ha dichiarato di avere subito abusi sessuali.
  • Inoltre, tenete presente che nel 46% di tutti i casi di stupro ai danni di uomini il carnefice è una donna.
  • Potete saperne di più leggendo questo articolo interessante (in inglese).
  • In altre parole, trattate il tema dell’abuso sessuale contro gli uomini tanto seriamente quanto fareste con il tema dell’abuso sessuale contro le donne.

5. Hermione dei film (ovvero: l’essere sovrumano perfetto)

Hermione (Emma Watson)

Chi è: 

Di per sé, la Hermione dei film è strepitosa: è bella, intelligente ed eroica, nonché, probabilmente, il personaggio più utile della serie. Peccato che abbia cancellato molte delle caratteristiche più apprezzabili della Hermione dei romanzi, e anche del Ron dei romanzi.

Esempi: 

La Hermione dei libri è bella, ma non in modo convenzionale: ha ricci enormi e vaporosi, i denti grandi e non s’impegna più di tanto nella cura del proprio aspetto. Nei film, Hermione è sempre perfetta senza sforzi. La Hermione dei libri è intelligente ma anche chiassosa, intrattabile e involontariamente fastidiosa quando parla dei propri interessi. Ha anche dei difetti, per esempio si affanna per stare al passo con il mondo accademico ed è terrorizzata dal fallimento.

La Hermione dei film ha anche sottratto tutte le qualità positive di Ron, oltre a ciò che lo rendeva complementare a lei come coppia: la saggezza di strada di Ron completa l’intelligenza accademica di Hermione. Per esempio, quando in Harry Potter e la pietra filosofale vengono sopraffatti dai rampicanti, lui rimane tranquillo mentre lei va nel panico. Inoltre, nei romanzi, lui la difende contro Piton, invece di uscirsene con uno sciocco: «Be’, sai, ha ragione lui».

Come evitarla:
  • Dai ai tuoi personaggi femminili dei difetti, così come qualsiasi personaggio maschile ben definito. Assicurati di compensarli con una dose adeguata di qualità positive. In tal modo il tuo personaggio femminile sarà completo, dinamico e più interessante.
  • Non è necessario che i tuoi personaggi femminili siano sempre perfetti. Certo, possono essere delle bellezze mozzafiato (soprattutto se per loro l’aspetto è importante), ma sono le imperfezioni fisiche che ci incuriosiscono di più quando immaginiamo un personaggio: la cicatrice di Harry e i capelli spettinati, per esempio. Lo stesso vale per i personaggi femminili.
  • Se il tuo personaggio femminile avrà in futuro un interesse amoroso, fai in modo che le due personalità si compensino. Dai all’interesse amoroso caratteristiche che il personaggio femminile non ha, affinché possano completarsi a vicenda e avere più feeling.
  • In sostanza, crea i tuoi personaggi femminili come se fossero persone.

Traduzione mia.

Fonte: The Caffeine Book Warrior.

Gli omicidi dello zodiaco: un enigma della camera chiusa di Soji Shimada

Soji Shimada ha esordito nel 1981 con il romanzo Senseijutsu satsujin jiken. Nel 2014 è uscita la traduzione inglese e oggi il libro è disponibile anche in italiano con il titolo Gli omicidi dello zodiaco, tradotto da Giovanni Borriello e pubblicato da Giunti Editore.

Dalla quarta di copertina:

«Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all’insegna dell’occultismo, dell’estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall’interno.

È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L’artista ha appena completato l’ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l’essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti.

Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l’ispirazione e il sogno di ogni alchimista.

Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell’artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell’arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica.

Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent’anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma…»

Le mie impressioni

The Guardian ha definito Gli omicidi dello zodiaco uno dei migliori esempi di giallo della camera chiusa. Non ho letto molti romanzi di questo genere, perciò non posso confermare o smentire. Quello che posso dire per certo è che l’autore pianifica il mistero accuratamente e lo risolve in maniera impeccabile.

Di questo romanzo mi hanno colpito in particolare due aspetti. Il primo è l’ambientazione: la vicenda è radicata nella storia e nella cultura giapponese. Dagli eventi storici ai luoghi, dalle città agli usi quotidiani, il romanzo permette di fare un viaggio in Giappone senza spostarsi da casa.

Il secondo aspetto riguarda la costruzione della trama. L’autore crea una storia complessa, irrisolvibile solo in apparenza, e si premura di fornire subito tutti i dettagli utili per risolvere il mistero. In alcuni casi interviene direttamente e si rivolge al lettore sfidandolo a risolvere l’enigma prima del detective Kiyoshi Mitarai. Come in ogni giallo abbondano le piste false e le deviazioni, ma non ci sono inganni o sotterfugi: usando la logica e le capacità deduttive si può arrivare alla soluzione.

Poiché i detective risolvono il caso quarant’anni dopo, i protagonisti del giallo rivivono attraverso le loro descrizioni. Un alone di misticismo e di oscurità permea le pagine di questo romanzo, in particolare sugli elementi astrologici che alimentano i delitti ispirati allo zodiaco.

L’unico appunto che si potrebbe fare è che i personaggi non sono sempre tratteggiati in maniera efficace. È comunque un dettaglio che non sminuisce la bontà dell’opera, dal momento che la lettura è piacevole e scorre veloce.

Per concludere, consiglio Gli omicidi dello zodiaco agli appassionati di gialli e anche a chi non ha particolare familiarità con questo genere e vuole comunque leggere una bella storia avvincente.

Voto: 8,5

 

Le 22 regole essenziali dello storytelling secondo la Pixar

Quante volte, dopo avere visto un film della Pixar, ci siamo domandati come fanno i loro sceneggiatori a raccontare storie perfette, con trame appassionanti e personaggi così ben caratterizzati?

Emma Coats è una ex story artist della Pixar. Nel corso degli anni ha raccolto svariate perle di saggezza e le ha sintetizzate in ventidue regole utili per lo storytelling. A mio avviso queste regole sono valide sia per la scrittura di sceneggiature sia per la narrativa.

Eccole qui, da me tradotte:

1) Ammiri un personaggio per i suoi sforzi piuttosto che per i suoi successi.

2) Devi tenere a mente cosa è interessante per il pubblico, non cosa ti diverte fare come scrittore. Possono essere due aspetti molto diversi.

3) Cercare di ottenere il tema della storia è importante, ma non capirai mai di cosa tratta realmente finché non l’avrai finita. Ora riscrivi tutto.

4) C’era una volta ___. Ogni giorno, ___. Un giorno ___. A causa di questo, ___. A causa di quello, ___. Finché, alla fine ___.

5) Semplifica. Metti a fuoco. Unisci i personaggi. Salta le deviazioni. Avrai la sensazione di perdere materiale importante, ma ti farà sentire libero.

6) In cosa eccelle il tuo personaggio? Cosa lo fa sentire a proprio agio? Buttagli addosso il suo esatto opposto e mettilo alla prova. Come si comporterà?

7) Elabora il finale prima ancora di avere pensato alla parte centrale. Dico sul serio. Il finale è difficile, lavoraci immediatamente.

8) Finisci la storia, lasciala perdere anche se non è perfetta. In un mondo ideale avresti entrambe le cose, ma vai avanti. La prossima volta andrà meglio.

9) Quando ti blocchi, elenca quello che NON dovrebbe capitare in seguito. Spesso e volentieri, il materiale che ti sbloccherà comparirà da sé.

10) Smonta le storie che ti piacciono. Gli elementi che apprezzi in queste storie sono una parte di te: devi riconoscerli prima di poterli utilizzare.

11) Mettere le idee su carta ti consente di sistemarle. Se l’idea perfetta resterà nella tua mente, non la condividerai mai con nessuno.

12) Ignora la prima cosa che ti viene in mente. E la seconda, terza, quarta, quinta: togli di mezzo l’ovvietà. Sorprendi te stesso.

13) Dai delle opinioni ai personaggi. Un atteggiamento passivo/malleabile potrebbe essere piacevole durante la scrittura, ma è veleno per il pubblico.

14) Perché devi raccontare proprio QUESTA storia? Quale convinzione arde dentro di te che alimenta la tua storia? Questo è alla base di tutto.

15) Se fossi il tuo personaggio, in questa situazione, come ti sentiresti? La sincerità dà credibilità alle situazioni incredibili.

16) Qual è la posta in gioco? Dacci un buon motivo per tifare per il personaggio. Cosa succederà se non ci riuscirà? Gioca contro di lui.

17) Nessun lavoro è mai sprecato. Se non funziona, lascia perdere e prosegui: ti tornerà utile più avanti.

18) Devi conoscere te stesso: la differenza tra fare del tuo meglio e preoccuparti inutilmente. La storia è il test, non la raffinazione.

19) Le coincidenze per mettere nei guai i personaggi sono ottime. Le coincidenze per tirarli fuori dai guai sono un imbroglio.

20) Esercizio: prendi gli elementi costitutivi di un film che non ti piace. In che modo li ricombineresti per creare qualcosa che ti piace?

21) Devi identificarti con la situazione/personaggi, non puoi scrivere soltanto “figata”. Che cosa farebbe comportare TE in quel modo?

22) Qual è l’essenza della tua storia? Il modo più economico di raccontarla? Se lo sai, puoi partire da lì.

Fonte: Pixar-animation weebly.

Rémy, il topino di Ratatouille (2007)

Aurora nel buio: l’ultimo thriller firmato da Barbara Baraldi

Lo scorso maggio è uscito il nuovo romanzo di Barbara Baraldi, Aurora nel buio (Giunti Editore), un thriller psicologico ambientato in una cittadina immersa nelle nebbie della bassa emiliana. Il primo romanzo che ho letto di Barbara Baraldi è stato Lullaby. La ninna nanna della morte nel 2010 (Castelvecchi) e da allora mi sono innamorata dello stile sensuale e oscuro di questa scrittrice.

Trama

Aurora Scalviati era la migliore profiler della polizia. Una notte, durante un conflitto a fuoco, le schegge di un proiettile le si conficcano nella tempia. Da quel momento Aurora combatte contro un disturbo bipolare e dolori lancinanti alla testa che la costringono a sottoporsi alle cure più drastiche, perfino l’elettroshock. Tempo dopo, Aurora sarà trasferita a Sparvara, una  cittadina della bassa emiliana, pacifica soltanto in apparenza. Il giorno del suo arrivo, una donna viene uccisa brutalmente, il marito è scomparso e l’assassino ha rapito Aprile, la figlia della coppia. Nonostante sia osteggiata da tutti, Aurora sa di avere poco tempo per risolvere il caso e salvare la bambina. La ricerca della verità sarà piena di ostacoli e la costringerà a confrontarsi con le sue paure più profonde.

Impressioni

È un romanzo che ha il potere d’incollarti alle pagine. I capitoli brevi contribuiscono a mantenere il ritmo serrato. In questo modo è facile lasciarsi prendere dalla lettura e continuare fino alla fine. I dialoghi sono ben costruiti e non mancano riflessioni profonde. In alcuni passaggi l’ambientazione è horror e ho davvero tremato di paura. Gli indizi si susseguono e la storia si dipana con colpi di scena in rapida sequenza.

Questo romanzo è un thriller, con un serial killer psicopatico, il Lupo Cattivo, che compie delitti atroci e il detective, Aurora Scalviati, che cerca di mettere insieme i pezzi del puzzle per arrivare alla sua cattura. Tuttavia, non è soltanto questo: alternata alla trama del thriller s’intreccia la vicenda umana di Aurora. Ho empatizzato molto con Aurora, ma anche con Bruno, il suo partner lavorativo. Aurora è un personaggio complesso: è malinconica, decisa, forte ma fragile allo stesso tempo. Bruno è determinato, protettivo, ma nasconde il suo lato vulnerabile sotto una spessa corazza.

Ho notato che il tema ricorrente di questo romanzo è il rapporto con il passato, con gli errori commessi e gli eventi dolorosi che costringono a rimettere tutto in discussione. I personaggi sono messi di fronte ai loro demoni e devono affrontarli se vogliono continuare a vivere. Aurora ha vissuto un evento traumatico che ha scardinato tutta la sua esistenza. Anche Bruno ha un segreto inconfessabile che condiziona il suo presente. Perfino nei personaggi secondari risuona una profondità e complessità che li rende autentici e affascinanti.

Il mistero legato al Lupo Cattivo e al messaggio oscuro scritto col sangue, “Tu non farai alcun male”, ha una risoluzione inaspettata ma perfetta, che si ricollega in parte a eventi lontani accaduti nella Bologna del 1349.

Consiglio Aurora nel buio perché è un romanzo scritto benissimo, con una trama solida, un ritmo serrato come i thriller migliori, ma che ti fa anche provare forti emozioni.

Voto complessivo: 9

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