"We are all stories in the end. Just make it a good one."

5 letture fondamentali per i fan dei Depeche Mode

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I Depeche Mode negli anni ’90 (foto di Anton Corbijn)

Nel luglio 2013 ho assistito al mio primo concerto dei Depeche Mode allo stadio San Siro di Milano. Poiché a parte la musica non conoscevo altro della band, ho deciso di farmi una cultura leggendo qualche pubblicazione che parla di loro.

1) Depeche Mode. La biografia di Steve Malins (Chinaski Edizioni, 2017. Traduzione di S. Compalati e G. Rosmino)

Questa è una biografia ben strutturata che ripercorre tutta la storia della band, con un inserto fotografico, interviste al gruppo e molto altro. La parte dedicata agli anni ’90 è la più intensa e drammatica: Malins restituisce benissimo il clima e le sensazioni di quel periodo. Dal volume emerge il ritratto di un gruppo che è caduto, si è risollevato ma è sempre riuscito a superare le difficoltà e ad andare avanti.

 

2) Stripped. I Depeche Mode messi a nudo di Jonathan Miller (Arcana, 2013. Traduzione di R. Balestra, S. D’Alessio, C. Mari, P. Negri, C. Pascot e G. Rapetti)

Stripped_DM messi a nudoQuesta è una biografia corposa e completa di oltre seicento pagine. Non solo traccia la storia della band nei minimi particolari, ma fornisce anche dettagli tecnici sugli strumenti utilizzati, ripropone le voci della critica, interviste esclusive ai membri del gruppo e anche ai componenti che hanno lasciato la band. Un acquisto imprescindibile per sapere tutto sui Depeche Mode.

 

3) Depeche Mode. Monument di Dennis Burmeister e Sascha Lange (Arcana, 2015. Traduzione di V. Corsaletti)

DM_MonumentAlla fine del 2015 è uscita la traduzione italiana di questo volume. Un tomo monumentale, curato da uno storico delle culture giovanili e dal più grande collezionista di cimeli del gruppo. Il libro presenta documenti inediti, fotografie, poster, cimeli rari, dichiarazioni dei fan e delle persone che hanno lavorato per loro e molto altro. Monument è la biografia definitiva che non può mancare nella libreria dei fan.

 

4) Dave Gahan: Depeche Mode & The Second Coming di Trevor Baker (Independent Music Press, 2009)

DM_Second ComingQuesto libro è in inglese e non esiste ancora la traduzione italiana. È una biografia (non autorizzata) di Dave Gahan, il frontman della band. In realtà, il volume narra tutta la storia del gruppo, concentrandosi soprattutto su Dave Gahan, sulle sue vicende tormentate, il declino, i problemi di droga e la sua rinascita.

 

5) Depeche Mode – The Ultimate Music Guide (Uncut Magazine, 2013)

DM_UncutDisponibile solo in inglese. Nel 2013, la rivista Uncut pubblica uno speciale esclusivo di 148 pagine sulla band. L’introduzione è scritta da Martin Gore, l’autore di canzoni del gruppo. La rivista propone interviste inedite provenienti dagli archivi di Melody Maker e del New Musical Express e nuove recensioni degli album da parte di giornalisti contemporanei.

 

 

Questa è una band fra le più longeve e vanta oltre tre decadi di attività. L’ultima tournée si è conclusa nel 2014 e  Delta Machine è il loro tredicesimo album in studio. Nel 2017 è uscito il nuovo album Spirit, seguito da una tour che toccherà l’Europa, il Nord e Sud America.

Infine, se cercate ulteriori approfondimenti, ho pubblicato una serie di interviste alla band sottotitolate da me in italiano sul mio canale di YouTube, oppure potete visitare il blog di Depeche Mode e Dintorni.

12 commenti

  1. sara

    Ottimo lavoro come sempre brava Barbara sis 🙂

    • Barbara

      Grazie mille, Sara! Sei molto gentile! Un bacione :*

  2. Giacomo

    Fondamentalmente, concordo con la lista tranne che il libro di Trevor Baker, secondo me inutile e anche impreciso. Al suo posto, consiglio l’ottimo “Just Can’t Get Enough: The Making Of Depeche Mode” di Simon Spence – oggettivamente pesante in alcuni passaggi iniziali quando spiega la storia di Basildon, ma poi ricco anche di aneddoti sconosciuti anche ai fan più accaniti

    • Barbara

      Ciao Giacomo, grazie del commento. In effetti, se hai già letto “Stripped” o “Black Celebration” la lettura del libro di Baker può essere superflua. Comunque non conoscevo il volume di Spence, perciò ti ringrazio della segnalazione. 🙂

      • Giacomo

        Grazie a te Barbara, hai fatto un gran bel lavoro. Ps Se i fan vogliono rivivere i bei momenti del Delta Machine in Italia, consiglio pure “Welcome to Our World”, nato dalla collaborazione tra 013 e Henry Ruggeri, e a cui ho avuto la fortuna di partecipare narrando alcune cose. Buon lavoro 🙂

        • Barbara

          Caspita, complimenti! Comunque, sì, conosco quel libro, e ne ho sentito parlare bene. Grazie ancora e a presto!

          • Daniele

            Salve, mi hanno detto che Stripped presenta numerosi errori di traduzione, sai niente a riguardo?

          • Barbara

            Ciao Daniele, ho sentito anch’io questa cosa ma più che altro riguardava refusi, frasi poco snelle e qualche imprecisione. Comunque, quello che a me è piaciuto di più è stato “Black Celebration” di Steve Malins, che magari ha meno pagine di “Stripped” ma racconta bene tutta la storia del gruppo. Te lo consiglio 🙂

  3. Giacomo

    Per Daniele: non leggo mai le traduzioni dei libri in Inglese e Francese avendo sufficiente padronanza delle due lingue, quindi non saprei aiutarti. Comunque, refusi a parte, i due libri di Malins e Miller sono il meglio di quanto disponibile in giro – anche loro hanno la loro buona dose d’imprecisioni, ma restano comunque ottimi

    • Barbara

      Concordo con Giacomo. 🙂

  4. Diego Gennaro detto Torregrossa

    Grazie per la tua presentazione per il mio gruppo musicale preferito che seguo da SEMPRE
    sto cercando un libro con loro testi e relativa traduzione, magari anche commenti, tempo fa in girorc’era Depeche Mode Touch Faith di Antonio Puglia
    mio cell 3475805002
    grazie
    Diego

  5. Giacomo

    Touh Faith è, a mio modesto parere, un libro che lascia il tempo che trova.. nulla contro l’autore per carità, ma siccome il buon Martin non ha praticamente mai dato chiavi di lettura dei suoi brani (uniche eccezioni: Personal Jesus, con ben due spiegazioni, e Barrel of A Gun, ispirata a Dave..), le interpretazioni dei testi dell’autore hanno lo stesso valore di quello che gli potremmo dare noi: magari ci azzecchiamo, magari canniamo alla grande 🙂 .
    Ps lo stesso penso di tutti i libri con analisi dei testi, sia chiaro – quello di Puglia non è l’unico

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